La storia del caporale Arcopinto a confronto col racconto di Levi nel centenario della sua nascita

Utilizzando un inedito e puntuale diario, redatto dal soldato napoletano Michele Arcopinto, internato in un lager nazista vicino Auschwitz, vengono ricostruiti, dopo l’arrivo dei liberatori russi, i lunghi cinque mesi di attesa e di peregrinazioni (con una lunga deviazione e sosta presso Mosca) prima di giungere a casa. Una vera e propria “odissea” che coincide, nei tempi e in molti particolari, con quella descritta ne La tregua da Primo Levi, detenuto in un lager polacco non lontano.
Giuseppe
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Giuseppe Improta su Il Corriere del Mezzogiorno