
Festa della Liberazione/I nomi dei sangiorgesi benemeriti da scolpire sul marmo: un appello al Comune
Finora solo per ricordare la tragica fine dell’eroico capotreno sangiorgese EMILIO RISPO, mitragliato per mano dei tedeschi nel settembre 1943, è stata posta una lapide. Si trova a Napoli, nella Cappella della stazione centrale della Circumvesuviana al Corso Garibaldi. Ne ho avuto conferma, mediante una foto dell’epigrafe (“Le future generazioni di ferrovieri ricordino l’esempio del capotreno EMILIO RISPO…rimasto al suo posto sereno e impavido sotto la raffica del mitragliamento nemico”), inviatami dall’ex dirigente dell’EAV ing. Roberto Pirozzi, che ringrazio. Per FRANCESCO CAPPIELLO esiste un toponimo a San Giorgio. In questi giorni, nel settimanale mio video su F.B. (grazie a FreeCremano), ho però ricordato i nomi di diversi altri sangiorgesi protagonisti della Liberazione. Dal perseguitato operaio antifascista GIORGIO QUADRO, segretario della Commissione interna della fabbrica O.M.F., a tanti altri purtroppo sconosciuti o poco noti, comunque non adeguatamente ricordati. Per conservarne più a lungo il ricordo ho deciso di pubblicare – qui e (grazie a Marco Usai) sul mio blog – gli oltre trenta nomi e gli indispensabili dati identificativi di questi “combattenti per la Libertà” sangiorgesi della seconda guerra mondiale. Li ho elencati tutti, con altri particolari sulle loro vicende, nel mio recente libro (Dall’Arso a Troisi. Storia e toponomastica di San Giorgio a Cremano. Con un Dizionario toponomastico a cura di Marta La Greca. Edizioni “Ad est dell’equatore”, Napoli), reperibile in tutte le edicole e librerie di San Giorgio. Vi ho aggiunto qualche nome comunicatomi successivamente dai parenti. Sono sicuro che il Consiglio Comunale, il Sindaco e la Giunta comunale di San Giorgio a Cremano, come fu fatto dopo la prima guerra mondiale, delibereranno presto di “far incidere nel marmo”, a perpetua memoria, i nomi di questi ancora ignorati concittadini. O almeno di quelli che hanno combattuto contro il nazifascismo per mettere le fondamentali premesse del nostro nuovo libero Stato democratico.
PROTAGONISTI SANGIORGESI DELLA RESISTENZA E DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE
Una famiglia sterminata dai nazifascisti
Francesco Cappiello, nato nel 1916, marinaio all’Arsenale di La Spezia, morì nell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema sulle Alpi Apuane, il 12 agosto 1944, con la moglie Nina Castello nata a Napoli nel 1918, la figlia Maria Grazia di un anno e la sorella Giuseppina.
Morti nei Lager nazisti
Pasquale Pannico, nato il 14 febbraio 1901, artificiere. Morì il 16 aprile 1945 a Gusen (Mauthausen).
Mario Ignudi, nato nel 1918, sepolto ad Amburgo nel cimitero militare ( dal sito www.dimenticatidistato.com).
Partigiani/patrioti caduti
Antonio Franchini, nato il 2 maggio 1918, sottotenente dei granatieri, cadde in battaglia contro i tedeschi il 21 luglio 1944 a Belvedere Ostrense-Corinaldo (Ancona). Medaglia d’argento al valor militare.
Vincenzo Borelli, nato il 10 aprile 1920 e residente in via San Martino 2. Venne dichiarato patriota.Jean Denis Leonardi, nato il 23 giugno 1922, fu patriota del Partito d’Azione nel Lazio.
Emilio Rispo, nato il 30 marzo 1885 da Carlo, capotreno della Vesuviana (una lapide ne ricorda il sacrificio), il 17 ottobre 1943 fu colpito al petto dai tedeschi mentre trasportava col treno gli sfollati.Lello Ranieri, nato a Napoli nel marzo 1924 e poi residente a San Giorgio, cadetto a Modena, aderì alla lotta partigiana col nome di battaglia “Lionello”. Dal 27 giugno 1944 al 9 luglio 1945 fece parte della brigata “M.Vanni”. Venne dichiarato patriota.
Antifascisti arrestati o inviati al confino durante il fascismo
Ciro Angrisano, nato il 28 agosto 1893, meccanico, comunista, svolse attività clandestina. Arrestato, fu assegnato al confino.
Giorgio Barbieri, nato il 26 febbraio 1881, antifascista. Fu detenuto nel carcere di Fossano
Giorgio Di Maria, nato il 10 agosto 1890, calderaio, comunista. Figlio di Gennaro e di Maria Scala, nel 1931 fu licenziato per le sue idee politiche. Venne assegnato al confino.
Giorgio Esposito, nato il 20 settembre 1877, pensionato, comunista. Figlio di Gennaro e Annunziata Campana, fu arrestato il 21 ottobre 1937. Ebbe due anni di confino.
Tommaso Gargiulo, nato l’8 agosto 1889, vetturino disoccupato. Figlio di Giuseppe e Maria Grazia De Lucia, ebbe due anni di confino.
Giorgio Quadro, nato nel 1893, morto a Napoli nell’aprile 1964, operaio, comunista, prese parte alle Quattro Giornate di Napoli. Continuò nel suo impegno sino al termine della sua vita e alla sua morte gli fu intitolata una sezione napoletana del Pci.
Dispersi o morti in prigione non tornarono dalla Russia
Giorgio Angeloni, nato il 4 luglio 1916 da Pasquale, morì in prigionia il 10 aprile 1943.Federico Castellani, nato il 28 gennaio 1920 da Pietro, morì in prigionia il 26 maggio 1943.
Salvatore Damiano, nato il 6 giugno 1922, disperso il 31 dicembre 1942 in località ignota.Ciro De Luca, nato il primo ottobre 1921 da Salvatore, disperso il primo gennaio 1943.
Gennaro Esposito, nato il 12 giugno 1920, disperso il 31 dicembre 1942 in località ignota.Vincenzo Masi, nato il 5 aprile 1916 da Eugenio, morì in prigionia il 21 marzo 1943.
Giorgio Morelli, nato il 17 settembre 1922 da Ciro, , disperso il 2 dicembre 1942.Ciro Mutillo, nato il 23 luglio 1921, disperso il 21 gennaio 1943 in località ignota.
Raffaele Panico, nato il 4 giugno 1922 da Pasquale, morì in prigionia l’11 aprile 1943. Francesco Perna, nato il 12 dicembre 1916 da Ciro, disperso il 19 dicembre 1942.
Ciro Sannino, nato il 14 febbraio 1921, disperso il 15 gennaio 1943.Giovanni Scognamiglio, nato il 10 marzo 1916 da Raffaele, morì il 22 gennaio 1943. Fu sepolto nel Cimitero militare italiano ed esumato nel 1994.
Giuseppe Scotto, nato il 23 novembre 1921 da Luigi, morì in prigionia l’8 febbraio 1943.
Caduti in Grecia e nel Mediterraneo
Salvatore Telesco, nato il 3 novembre 1921, disperso il 16 dicembre 1942.Giuseppe Gaudino, nato il 23 ottobre 1893.
Gennaro CicatielloGennaro Cicatiello, militare, morto il 12 febbraio 1944 nel naufragio del piroscafo Oria mentre veniva trasportato con altri 4000 soldati al Pireo con destinazione i lager nazisti.
Antonio Gramaglia, nato il 31 gennaio 1925, perito nell’affondamento nel Mediterraneo del regio torpediniere Cigno il 16 aprile 1943.